Residenze d′artista a Busulmone
Cultura
Tenuta Busulmone prende il nome dall'omonima contrada di origine prevalentemente agricola sita in un fertile territorio sulla via dell'antica transumanza tra la piana del Tellaro e Noto antica. Il nome "Busulmone" sembra derivare dal termine arabo “Bu Sul al man”, Terra di Salomone.
Che varie civiltà si fossero insediate su queste terre risulta evidente dai ritrovamenti di frammenti di origine greca e romana avvenuti proprio recentemente nella zona. Attraverso la "Regia strazzera di Canalisi”, tutt'oggi esistente sul confine est della proprietà, per secoli i pastori vi trasferivano le greggi prima dell'arrivo di una nuova stagione.
Dopo il terremoto del 1693 l'enclave religiosa di Noto trasferisce su queste colline un monastero e tutta la zona si arricchisce di dimore nobiliari poi trasformate in lussureggianti case di campagna. Anche il monastero di Tenuta Busulmone non ha diverso destino, diventando casa padronale della famiglia Curcio all'inizio del ventesimo secolo.
Il forte legame della Tenuta Busulmone con la cultura del territorio di Noto, ha da sempre generato storie di contemporaneità e ispirato artisti di tutti i generi espressivi. Al termine di questa attenta e capillare ristrutturazione, la proprietà ha pensato di dare seguito a questa innata attitudine artistica facendo della Tenuta un punto di riferimento culturale per tutta la zona e non solo. Difatti, l’attività di diffusione delle arti, in particolar modo fotografiche, è portata avanti dalla Tenuta sin dal 2010, con il progetto della "residenza d’artista", che ha visto artisti e fotografi di fama internazionale risiedervi con lo scopo sviluppare un progetto innovativo in collaborazione con la realtà locale.
La vocazione artistica della Tenuta ha toccato il suo apice nel 2018, con l’apertura di Photology AIR (Art in Ruins): un parco per l’arte contemporanea a cielo aperto, ma anche un progetto culturale e architettonico di natura conservativa, che vede come luogo espositivo d’eccezione i resti senza copertura del convento ottocentesco recentemente ristrutturato secondo la logica di tutela storica ed eco-sostenibilità. All’interno dell’antico edificio si incontreranno e coesisteranno arte, cinema, fotografia e tradizione agroalimentare siciliana, in perenne dialogo con il territorio naturale circostante, per offrire al visitatore un’esperienza multisensoriale senza precedenti.